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Ragazzi che depressione.

Stamattina sono venuto in studio con i mezzi. Devo dire che mi sta capitando spesso negli ultimi dieci giorni (ndr:da quando ho l’iPad)  di lasciare lo scooter a casa, prendere un autobus, e la mattina leggere Repubblica + sul mio iPad comodamente seduto sull’autobus, magari sbrigare qualche mail, etc.

Quando sono arrivato in studio, alle 9.10 circa. Ho appoggiato l’iPad sulla scrivania, mi sono tolto la giacca per posarla sulla sedia come faccio sempre, e quando ho ripreso l’iPad in mano con l’intenzione di concludere la lettura del giornale (mi mancava solo lo sport, mannaggia!!) per poi aprire FastPdf e/o goodreader, nei quali tengo i pdf di tutti i fascicoli su cui sto lavorando in questo periodo (stavo provando a liberare completamente la mia scrivania dalla carta) questa è la schermata che mi si è presentata

Ovviamente, da buon geek, ho subito provato a spegnere l’iPad, poi a fare l’hard reset, ma nulla, lo schermo continuava imperterrito a mostrarmi il terribile arcobaleno fluttuante.

Subito dopo, da  utente mac accorto, ho provato a collegarlo al macbook, sincronizzarlo, e poi resettarlo completamente.

Mentre era collegato, il mio mac lo vedeva e riconosceva perfettamente: iPhoto si è aperto normalmente, chiedendomi se volevo sincronizzare le foto.

Il mio amico Marco Greggi, ricercatore universitario, blogger (www.dirittotributario.eu) e mac-chista di lunga data, mi suggerisce possa trattarsi di un problema di scheda video. Io non ne capisco nulla e dunque mi limito a riportare, con malcelata preoccupazione, la sua riflessione.

Dalla mia esperienza con l’assistenza apple, so che è straordinaria e dunque confido di non avere problemi ad avere al più presto il mio gioiellino riparato o uno nuovo.. Spero che il fatto di essere il primo (da qualche veloce chiamata ai centri di assistenza mi sa tanto di essere il primo caso in Italia di iPad failure) non complichi le cose.. tocchiamo ferro e aspettiamo domani sera.

AGGIORNAMENTO (10 giugno): Ieri sera sono stato all’Apple Store del centro commerciale Roma Est a Lunghezza (l’unico a Roma, per ora). Come al solito l’assistenza genius è puntualissima (prenoti su internet, arrivi qualche minuto prima e il tuo nome di battesimo + iniziale del cognome saltella sugli schermi dietro il banco assistenza indicandoti che sei il prossimo, un gentilissimo e competentissimo assistente controlla il tuo problema) e velocissima nel capire che si tratta di un problema strutturale e dunque coperto dalla garanzia. Avevo appuntamento alle 20:40, alle 20.55 stavo uscendo dallo store con il mio nuovo iPad già attivo datomi in cambio del vecchio.

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Certo, devo ammettere che questa debacle mi fa riflettere sui miei propositi bellicosi di digitalizzazione totale, secondo i quali già mi accingevo a partire per le prossime udienze fuori sede lasciando a casa tutto il fascicolo cartaceo e portandomi dietro solo l’iPad….

Ok, ho riflettuto e ho concluso che  la copia del fascicolo su cui sto lavorando la tengo su dropbox (vedi punto 6 del post precedente ),  e dunque se anche l’iPad (come tutto ciò che è elettronico) può avere un problema, se capitasse quando sono fuori sede per un udienza potrei sempre accedere al mio fascicolo da qualsiasi computer connesso ad internet, o anche dal mio iPhone.

Va beh, per ora mi sono autoconvinto, non abbandonerò per così poco il proposito di diventare un paperless lawyer.

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L’altra cosa un po’ scocciante è che, visto che l’assitenza iPhone e iPad è gestita solo dagli apple store  (a Roma l’unico si trova al centro commerciale di Lunghezza), per farmelo riparare o cambiare non potrò rivolgermi al fidato centro assistenza autorizzato Bagnetti dal quale mi servo di solito e con il quale mi trovo benissimo. O meglio, potrei, ma poi loro dovrebbero comunque spedirlo ad apple. Dunque, se voglio sperare di avere il mio iPad funzionante (/uno nuovo) già stasera, mi tocca arrivare sino quasi ai castelli Romani.

Riguardo questo problemino logistico, ho un’idea da lanciare al mitico iCeo.

Caro Steve, se a Milano vi fanno problemi, lasciateli perdere .. proponete, invece, all’amministrazione comunale di Roma di farvi piazzare un bel cubo trasparente in centro a Roma.

Per ovvie ragioni di tutela del patrimonio archeologico alcune zone sono ovviamente off-limts.

Altre, però, sono centralissime e piene di vita culturale e un progetto come questo potrebbe far parte di un più ampio piano di rinascita commerciale: per esempio, io vedrei bene il cubo trasparente apple nella zona del Gazometro a Roma: c’è tanto spazio da riqualificare. Testaccio, è una zona piena di vitalità giovanile. E’ facilmente raggiungibile con la metropolitana.

Ma, soprattutto, è molto più vicino a casa mia rispetto all’apple store di Lunghezza 😉